Alla scoperta di Andrea Camilleri: abbiamo fatto un viaggio nel suo archivio, online, per tutti.

di 8 Ottobre 2024 0
Andrea Camilleri in alcuni momenti della sua giovinezza fino al 1949, anno del suo trasferimento a Roma Serie Fotografie (anni ’30-2000)

Alla vigilia delle celebrazioni per il centenario della nascita di Andrea Camilleri l’Associazione Fondo Andrea Camilleri ha pubblicato l’archivio digitale dello scrittore, drammaturgo, regista, nato il 6 settembre 1925 nella marina di Agrigento, a Porto Empedocle.

Dichiarato di interesse storico particolarmente importante dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio, l’archivio consente di ricostruire e far conoscere l’intera biografia intellettuale di Camilleri – e con essa anche la storia della produzione teatrale della radio e della tv pubblica – dal percorso formativo, all’approdo nella Rai degli anni Cinquanta, dall’attività di direttore della produzione teatrale a quella di regista radiofonico e televisivo. Una memoria – quella preservata dall’archivio, storica – preziosa, che va in profondità, restituisce ricchezza e complessità ad un profilo troppo spesso schiacciato dal presente divoratore e ingordo dei programmi televisivi di successo.

Un archivio, come racconta l’archivista Patrizia Severi, che cura con dedizione per la famiglia Camilleri il progetto, un archivio che raccoglie “poesie, racconti, articoli, saggi, lettere, cartoline, giornali, agendine, schizzi e scarabocchi”: tutto quello che c’è “dietro le quinte del grande palco dell’immagine pubblica, tutto quello che c’è nel lavoro e nell’intelletto di quella persona che nella fattispecie è stato Camilleri”.

La scelta della famiglia – le figlie, Andreina, Elisabetta e Mariolina –   la nipote Arianna, animatrice di un premio che vivifica la memoria del nonno – è stata quella di restituire al pubblico, o ai tanti pubblici che compongono il vasto uditorio di questo protagonista del Novecento,  l’archivio “ordito” dallo stesso “soggetto produttore”, attento a costruire quei fascicoli che raccontavano nel corso degli anni le sue multiformi attività.

La Soprintendenza ha effettuato una serie di interventi di schedatura, riordinamento e inventariazione degli archivi grazie un finanziamento complessivo di 45mila euro da parte della Direzione Generale Archivi. Inoltre la DGA ha assegnato 4.500 euro all’archivio per la realizzazione del progetto “Andrea Camilleri e la Rai. Fonti per una storia di regie e produzioni” con Convenzioni di ricerca scientifica.

“Grazie al magnifico lavoro del Fondo Camilleri e della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio, esaudiamo il suo desiderio di condivisione e di fruizione del patrimonio culturale”, ha dichiarato Antonio Tarasco, direttore generale Archivi.

Dentro l’archivio

Un’utopia per approssimazione, un’utopia come apertura o possibilità: “Outis Topos”, o come recita il sottotitolo un’“ipotesi di radio futura” è uno dei progetti più interessanti e innovativi del Camilleri autore radiofonico, che conosciamo grazie all’archivio. Navigando la banca dati possiamo accedere al fascicolo digitalizzato che scansiona nella carta idee e spunti d’avanguardia sulla realizzazione di un documentario radiofonico prodotto con l’etnomusicologo  Sergio Liberovici nel 1973. Un esperimento di autogestione del mezzo radiofonico da parte dei cittadini. Oltre ottanta ore di “registrato” nella Torino popolare degli immigrati – la Barriera di Milano –  per un montato finale di 45 minuti. Una baracca targata Rai allestita in una piazza, altoparlanti con canzonette per far avvicinare gli abitanti, una settimana per superare la diffidenza. Poi la consegna degli apparecchi di registrazione – i Nagra –  alle diverse comunità costituitesi su temi di interesse sociale: sfratti, caro vita, immigrazione. “Una folla immensa ascoltava ogni sera un programma che rappresentava un problema” racconterà Camilleri. La trasmissione finale sarà un “taccuino di appunti” su questo “straordinario mese di lavoro”.  Outis Topos vincerà il primo premio al concorso speciale indetto in occasione dei cinquant’anni dalla nascita della radio, il Prix Italia 1974.  Appunti metodologici (modalità di intervento sulla realtà) trattamento del materiale raccolto, spunti per i possibili usi (storico, cronachistico, poetico…) delle fonti orali: la lettura del fascicolo d’archivio rivela aspetti inediti del profilo intellettuale di Camilleri.

 

Sull’uso possibile dei materiali stessi ci si soffermi sulla tavola rotonda da organizzare con gli storici dell’Italia contemporanea per valutare l’integrazione di fonti orali con “documenti ufficiali” (Camilleri pensa a Cesare Bermani, Paolo Spriano, Giorgio Candeloro)o su quella con Balestrini, Volponi, Bassani per esplorare le possibili scritture radiodrammaturgiche: questi appunti sono stupefacenti per originalità e sensibilità verso le potenzialità espressive del linguaggio radiofonico, per l’attenzione e la penetrazione della realtà sociale pronta a recepire un progetto così innovativo.

Questa incursione nell’archivio digitalizzato – un esempio in vista di una progressiva fruizione integrata dell’intero patrimonio documentale conservato dal Fondo – lascia intravedere le enormi potenzialità conoscitive del fondo archivistico ai fini di una rappresentazione completa del profilo privato e pubblico di Andrea Camilleri. 

La navigazione delle serie e dei fascicoli, che raccontano le diverse attività dell’uomo Camilleri – regista teatrale, radiofonico, televisivo, delegato alla produzione, scrittore, docente – attraverso l’esplorazione delle partizioni archivistiche, o l’uso di filtri  di navigazione, di ricerche libere in tutte le schede descrittive rendono questo viaggio in archivio un’esperienza familiare e intuitiva.

Apertura è forse il contrassegno più marcato di questo progetto di diffusione della conoscenza: nella proposta di condivisione attraverso un archivio accessibile a tutti, nelle tecnologie adottate, nell’ambiente di lavoro xDams, e in quello di pubblicazione, tutte rigorosamente “open source”.


Il progetto è curato da regesta.exe di Giovanni Bruno, che ha realizzato anche il sito dell’associazione Fondo Andrea Camilleri. 
Progetto editoriale, sviluppo grafico e tecnologico di Antonella Pagliarulo, Claudia Tarquini, Simone Pasquini, Manuel Mena. Per l’assistenza sulla piattaforma xDams e l’analisi dei dati: Sveva Mandolesi.